Fiano

Il nome del vitigno Fiano sembra derivi da una popolazione Ligure, sopraffatta dai Romani e, successivamente, migrata in Campania, dove nei secoli ha trovato il suo habitat naturale. In Irpinia trova la sua area migliore di coltivazione, con ottime maturazioni, grazie ad inverni rigidi ed estati fresche, con escursioni termiche nette e decise. I terreni migliori, vulcanici e argillosi, sono tra i 400 e i 700 metri d’altitudine. Va detto che si è diffuso, con grande successo, anche in Puglia e, recentemente, in Sicilia. Il Fiano è caratterizzato da profumi raffinati e complessi. La sua spiccata acidità favorisce la produzione di vini longevi e strutturati. Per la vinificazione, è prevalentemente utilizzato l’acciaio e non il legno e spesso il vino viene sottoposto a un periodo di affinamento in bottiglia per esaltarne il carattere e la ricchezza aromatica. E’ vino fine ed elegante, con note sia fruttate che floreali. Al palato, è un vino vellutato e caldo, di buona mineralità e ottima acidità. La denominazione di riferimento è la Fiano di Avellino DOCG, ma lo si trova anche in altre denominazioni campane, pugliesi e non lo solo.