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    Champagne 

    Lo champagne è certamente il vino più conosciuto al mondo ed è ritenuto da molti il più prestigioso. La loro affascinante storia (si parte dal 1700), la loro qualità (e la straordinaria abilità dei francesi nel venderli), hanno trasformato questo vino in una vera e propria icona a livello mondiale, simbolo di prestigio, lusso, festa, celebrazione e altissima qualità.

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    Ce ne sono tantissime tipologie, in relazione alle uve utilizzate, ai dosaggi scelti, all'affinamento e anche in base alle zone di provenienza, ognuna delle quali con caratteristiche pedoclimatiche diverse. Infatti la regione della Champagne, a nord est di Parigi, è molto vasta e sfaccettata nelle sue peculiarità geologiche e morfologiche. Decine e decine di Maison molto prestigiose (CristalVeuve Cliquot, Moet Chandon, Roederer, Krug, etc.) e centinaia di piccoli Vigneron rappresentano migliaia di etichette, stili e proposte diverse. Dunque, scopri il catalogo Vinopuro e scegli tra la vasta gamma di Champagne acquistabile comodamente online.

    Storia dello Champagne

    Ma partiamo dall'inizio: si racconta che Dom Perignon abbia "inventato" lo Champagne, eppure oggi sappiamo che questa "scoperta" non può essere attribuita a questa figura fondamentale del campo della vinificazione. Lo champagne è in realtà il risultato di una serie di circostanze che si sono verificate a causa delle specifiche condizioni ambientali e climatiche della regione, che sono state sviluppate e controllate da vari coltivatori fino alla metà del 1800.

    A Dom Pierre Pérignon si deve senza dubbio il perfezionamento della vinificazione in bianco da uve rosse, che oggi sono la spina dorsale fondamentale della produzione dello Champagne. Istituì anche un severo regolamento sull'impianto delle viti, con l'obiettivo di ridurre drasticamente le rese per aumentare la concentrazione del vino, e di nuovo imponendo la pigiatura dell'uva subito dopo la vendemmia, fatta rispettare rigorosamente alle 10! A pensarci bene, questi concetti sono ancora oggi associati all'enologia di pregio. Dom Pérignon è stato anche il primo a vinificare e a separare le uve di diversi vigneti, credendo che ogni vigneto gli desse una qualità unica: in altre parole, è stato il primo ad applicare il concetto di Cru.

    È probabile però che lo champagne prodotto all'epoca di Dom Pérignon potrebbe essere completamente diverso da quello di oggi. Lo champagne, ad esempio, era torbido e non certo brillante, limpido e brillante come siamo abituati a vederlo. Bisognerà aspettare il 1818, quando una dipendente di Nicole Ponsardin, la famosa Vedova Clicquot (Veuve Clicquot) sviluppò un sistema ancora molto conosciuto chiamato "Rémuage", cioè la rotazione e lo scuotimento della bottiglia, con lo scopo di produrre fecce di lievito Il sedimento nel vino scivola verso il collo in modo che possa essere rimosso più facilmente, rendendo così il vino limpido.

    Le prime versioni dello Champagne inoltre, erano anche molto più dolci del Brut assoluto di oggi. Il dosaggio è effettivamente necessario per mascherare la forte acidità e asprezza del vino! Man mano che miglioravano le tecniche di produzione, migliorava anche la qualità, riducendone progressivamente la dolcezza, fino a quello che oggi è conosciuto come Champagne Brut (e simili), traguardo raggiunto solo a metà del 1800.

    Caratteristiche dello Champagne e zona di produzione

    La regione dello Champagne (34.000 ettari di vigneti) è situata a circa 150 chilometri a nord-est di Parigi ed è una delle aree vinicole poste nelle zone più settentrionali del mondo. Attualmente nella Champagne operano circa 15.000 viticoltori che forniscono uva a circa 110 cantine che producono i famosi spumanti conosciuti in tutto il mondo. Molti viticoltori (vignerons), circa 5.000, trattengono parte (o tutto) del raccolto per produrre il proprio champagne, oltre a vendere uva ai castelli, e i risultati di questi piccoli produttori sono spesso eccellenti.

    I comuni della regione sono classificati utilizzando un sistema - chiamato "echelle des Crus" (classe crus) - noto anche come "classificazione dei vigneti". La classificazione è stata stabilita nel 1911 in base alla qualità di ogni Cru e alla sua distanza dai centri commerciali, ovvero Reims ed Epernay.

    I comuni sono classificati in tre categorie: “Grand Cru” (100%), “Premier Cru” (90-99%) e “Cru” (80-89%). Le uve della Champagne, con le quali si può produrre il celebre vino, sono (quasi esclusivamente) lo Chardonnay, che ne determina i tratti di finezza ed eleganza (26 % della superficie vitata); se uno champagne è unicamente creato con questa uva si denomina in etichetta "blanc de blancs"; il Pinot Nero, che ha il merito di conferire struttura e aromi (37 % della superficie vitata); il Pinot Meunier, che determina la ricchezza e la complessità aromatica di frutti così come la struttura. Se è creato unicamente con i 2 Pinot si denomina in etichetta "blanc de noir".

    La champagne è divisa in cinque aree di produzione

    1. la Montagne de Reims (Gran Cru)

    2. Côte des Blancs (Gran Cru)

    3. Vallée de la Marne (Gran Cru)

    4. Côte de Sézanne

    5. Côte des Bar o Aube 

    Il metodo Champenoise o metodo classico

    Lo Champagne viene prodotto secondo il metodo Champenoise, noto in Italia da molti anni come metodo classico, che prevede principalmente l'esecuzione di una doppia fermentazione, detta anche rifermentazione in bottiglia per creare le bollicine.

    Ecco le fasi principali, in sintesi:

    - Produzione del vino base

    - Assemblaggio di più vini-base

    Detta anche "Cuvée", l'assemblaggio è una valente miscela di vini (spesso di diversi vitigni) delle varie annate a disposizione del produttore che alla fine caratterizzano lo stile dell'azienda di produzione. Se la cuvée è costituita almeno per l’85% da uve della stessa annata, allora lo spumante guadagna la denominazione di "Millesimato" e può essere riportata l'annata in etichetta; diversamente si ha un "sans année".

    - Aggiunta del "Liqueur de Tirage" per creare la rifermentazione in bottiglia.

    - Imbottigliamento nelle bottiglie sciampagnotte, sigillate con il tappo a corona; sotto il tappo si trova la "Bidule".

    - Presa di spuma

    Le bottiglie vengono così accatastate orizzontali, in cantina, dove si innesca quindi una seconda rifermentazione in bottiglia.

    - Affinamento sui lieviti

    In Champagne, il disciplinare dice che l’affinamento minimo sui lieviti deve essere di 12 mesi, mentre per i Millesimati di almeno 36 mesi più.

    - Remuage

    Le bottiglie vengono poste su appositi cavalletti di legno, le "Pupitres", sui quali sono ruotate giornalmente di 1/8 di giro ed inclinate periodicamente per veicolare le fecce dei lieviti verso il collo della bottiglia, entro 1-2 mesi.

    - Degorgement

    Sboccatura "à la volée", per effetto della pressione fuoriesce il residuo in fecce formatosi sotto il tappo; poi prontamente si ritappa la bottiglia.

    Ultimamente è in uso (ma non obbligatorio!) riportare nel retro dell'etichetta l'anno di sboccatura, informazione importante per il consumatore perché indice di anzianità (o meno) per lo spumante. Gli spumanti, come gli champagne, dovrebbero essere consumati entro 1 anno, o poco più, dalla sboccatura.

    - Dosaggio

    La "Liqueur d'expédition" o "sciroppo di dosaggio" è una ricetta che varia da produttore a produttore ed è un liquido, misto a zucchero, che viene aggiunto, come rabbocco. Ecco le tipologie di spumante, in relazione alla quantità di zucchero aggiunta in fase di Dosaggio, in grammi/litro:

    - pas dosé o dosage zero o brut nature: < 3 g/l

    - extra brut: fra 0 e 6 g/l

    - brut: < 12 g/l

    - extra dry: fra 12 e 17 g/l

    - sec o dry: fra 17 e 32 g/l

    - demi sec: fra 32 e 50 g/l

    - doux: superiore a 50 g/l

    Leggere le etichette dello Champagne

    La normativa vigente prevede che ogni etichetta di champagne rechi una sigla e un numero identificativo e di controllo, in modo da permettere l'identificazione della tipologia e del nome del produttore. Si tratta di uno strumento importante per il consumatore per differenziare il tipo di produttore e capire la qualità della bottiglia. È certamente innegabile che sia un grande vino, e il valore di ogni prodotto è indiscutibile. Come ogni altro vino, il miglior Champagne parte dal presupposto che la sua produzione sia dovuta ai principi, alla competenza e alla coscienziosità dei suoi produttori.

    I prezzi dello champagne infatti sono molto variabili, in funzione della dimensione del produttore e del livello qualitativo del suo lavoro. E anche la vendita online dello champagne riflette questo aspetto: si trovano ottime etichette a prezzi molto competitivi!

    Ecco le sigle in etichetta:

    •        RM (rècoltant-manipulant): colui che coltiva le proprie viti, vendemmia le proprie uve, e produce il proprio vino;
    •        NM (négociant-manipulant): indica che i produttori che acquistano uva, mosto o vino, quasi sempre li coltivano nei propri vigneti e lavorano nei propri locali. Questa categoria comprende le grandi case di moda famose in tutto il mondo;
    •        RC (récoltant-coopérateur): Persona che coltiva le proprie vigne e invia le uve ad una cooperativa per la lavorazione e la vendita del prodotto finito;
    •        CM (coopèrative de manipolazione): cooperativa alla quale i soci conferiscono uva e trasformano e vendono vino;
    •        SR (société de récoltants): i viticoltori della stessa famiglia si uniscono per coltivare uva e produrre vino insieme, sfruttando un portafoglio più ampio e possibilità di assemblage e commercializzazione;
    •        ND (distributore nègociant): negoziante che acquista, etichetta e vende bottiglie a suo nome;
    •        MA (marque d'acheteur o marque auxiliaire): il marchio non appartiene a chi produce lo champagne, ma all'acquirente (es. Fauchon, Maxim's).

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    Dunque, lasciamoci incuriosire e divertiamoci a provare a degustare tipologie diverse di champagne, scegliendo tra la vasta gamma che abbiamo attentamente selezionato per te.

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