Sudafrica 

Pur non avendo una radicata tradizione vinicola, il Sudafrica oggi si colloca al 7° posto nella graduatoria dei più grandi produttori di vino nel mondo. Questo in ragione della presenza di un buon numero di grosse cooperative che negli ultimi decenni ha puntato alla produzione quantitativa, più che a quella qualitativa. A partire dalla metà degli anni ‘80 invece, un crescente numero di nuovi produttori vinicoli privati sta puntando essenzialmente su vini di qualità, portando risultati che gradualmente si stanno facendo strada sui mercati internazionali, raggiungendo anche picchi di eccellenza assoluta. L’uva più coltivata nel Sud Africa è lo Chenin Blanc, chiamata “Steen”, con il quale si producono soprattutto vini comuni, pur con alcune rimarchevoli eccezioni. Le uve bianche sono comunque le più coltivate in Sudafrica, in particolare le “internazionali” come lo Chardonnay e il Sauvignon, il Riesling e il Colombard, il “Cape Riesling”, detto anche Crouchen e l’Hanepoot, che altro non è che il Moscato d’Alessandria, dal quale si ricavano prevalentemente vini fortificati. Fra le uve a bacca rossa la più importante è il Cabernet Sauvignon, seguito dal Cinsaut, dal Merlot, dallo Shiraz. Il locale Pinotage è un incrocio prodotto tra Pinot Nero e Cinsaut, col quale si producono ottimi vini di qualità medio-alta. La zona di produzione più antica del Sud Africa è Constantia, sul Capo di Buona Speranza, dove si beneficia sia di un clima fresco che della vicinanza dell’oceano Atlantico. A circa 45 chilometri ad est si trova Stellenbosch, una delle più antiche zone di produzione del paese e una delle più importanti, sia per produzione, sia per qualità. A nord di Stellenbosch, vi è poi Paarl, che produce vini bianchi e rossi, vini liquorosi, spumanti e brandy. I vini fortificati sono prodotti con le stessa tecnica dello Jerez in Spagna. Un’area molto rinomata di questa zona è il Franschoek, l’antico insediamento degli ugonotti Francesi, dove si producono vini di qualità da uve Sémillon.