Libano 

Reperti archeologici, risalenti a cinquemila anni fa, confermano la presenza della viticoltura in Libano in tempi lontanissimi, tanto che i vini erano commercializzati dai Fenici già nel 1200 a.C. Ma questo paese, non dimentichiamolo, è anche stato culla del vino grazie alla vicinanza con l’attuale Georgia, dove le prime tracce di vino risalgono addirittura al 7.000 a.C. La regione libanese storicamente votata alla coltivazione della vite è la Valle della Bekaa, con oltre il 50% della produzione nazionale e con un’altitudine media di circa 1000 metri!;  le temperature non superano mai i 25 gradi e si registra una quasi totale assenza di pioggia durante il periodo vegetativo della vite; sono le nevi che si sciolgono dalle vicine montagne a consentire l’idratazione costante del terreno. Le aziende vinicole principali sono situate in 3 zone: Chouf, esposta a ovest, dai terreni argilloso-calcarei, con estati calde e inverni miti; Batroun, a nord di Beirut, seconda per estensione vitata e di recente sviluppo e Jezzine, a sud, tendenzialmente più calda, ma con una varietà di microclimi e terreni di pietre calcaree. Le rese sono molto basse e i vigneti subiscono pochissimi trattamenti. I vitigni principali sono a bacca nera: cabernet sauvignon, cinsault, carignan, syrah; tra i bianchi chardonnay, sémillion e gli autoctoni merweh e obaideh. Queste uve, così come i loro vini, emanano un gusto unico che non è conosciuto nel resto del mondo.