Dario di Vaira

Negli anni 50 la famiglia Di Vaira emigra dal Molise alla ricerca di un lavoro agricolo e approda nella zona di Bolgheri, allora lontana anni luce dai fasti e dagli splendori di cui gode oggi, ovvero una delle “capitali” mondiali del vino di qualità. Solo felici intuizioni negli anni 70 e 80 del 900, proporranno questa zona della Toscana come un paradiso per la coltivazione della vite e la produzione di vino: all’epoca vigeva un’agricoltura tradizionale, per lo più legata alla mezzadria. Nel 2008 Dario eredita l’azienda agricola dal padre Pasqualino e, fresco di laurea in viticoltura ed enologia, sceglie di puntare tutto sulla produzione di eccellenza del territorio con i vini della Bolgheri doc. Una produzione che nasce da una conoscenza approfondita del territorio, facendosi cosi apprezzare nel tempo da alcune delle più importanti guide del settore. La cantina è un vero e proprio agriturismo, perché oltre alle vigne si coltivano anche ulivi, ortaggi e frutti a km 0, che vengono prontamente serviti nel ristorante adibito per gli ospiti. Dario di Vaira, come filosofia di lavoro (e vita) ha deciso di investire sulla qualità, rinunciando definitivamente alle grandi quantità. Le varietà coltivate sono l’autoctono Sangiovese e poi i grandi vitigni internazionali allevati in queste terre per produrre i blasonati Supertuscan, quindi Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah e Petit Verdot. Per quanto riguarda le varietà bianche ci sono Chardonnay, Viogner e Vermentino. I due rossi prodotti hanno le tipiche caratteristiche della zona, quindi un corpo deciso, caldo e intenso, ma anche dotati di grande finezza. I bianchi si caratterizzano per un approccio più franco e diretto. Insomma, vini che rispondono appieno all’imprinting del territorio e, soprattutto, alla concezione di Dario, volta a conservare le tradizioni locali, ma regalando un tocco di modernità.