Sansonina

Il nome di questa cantina deriva dall’omonima cascina a poca distanza da Peschiera del Garda che, a sua volta, deve il nome al celebre eroe biblico Sansone; questa antica proprietà era conosciuta storicamente per aver ospitato personaggi dai tratti decisi ed energici, proprio come lo storico giudice sopracitato. La grande peculiarità di questo luogo è dovuta al suo vitigno, principalmente coltivato nella zona del Lugana, Il Trebbiano, ma con una piccola porzione dedicata al Merlot, caso unico nel territorio. Il Trebbiano di Lugana è il vitigno bianco per eccellenza del territorio del lombardo-veneto, da cui si produce la maggior parte dei vini della zona, ma fu proprio il Merlot, questa “anomalia rossa” a convincere, negli anni novanta, Carla Prospero ad acquistare la tenuta. Su ammissione della stessa proprietaria, l’obiettivo di questa scelta era proprio la creazione di un vino rosso di carattere, per contrastare “tutto il bianco” che la circondava e per dimostrare a tutti che la produzione di questo vino non era assolutamente solo un affare da uomini. Col tempo poi furono aggiunti anche altri vitigni di origine francese quali il Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc, quasi a dimostrare che le potenzialità della zona fossero molto più ampie di quello che si potesse credere fino a quel momento. L’intero processo di vinificazione della produzione di Sansonina si svolge in loco, in quelli che una volta erano solo vecchi edifici rurali abbandonati, ma che ora sono stati restaurati per servire allo scopo, sviluppati su più livelli in modo tale da servirsi della forza di gravità per aiutarsi nel lavoro ed evitare inutili sprechi energetici, preservando la natura e l’ecosistema circostante. Proprio da questo punto di vista, Sansonina è un esempio all’avanguardia, grazie alla combinazione armonica delle nuove tecnologie con quelle più antiche e tradizionali, atte a conservare e valorizzare ogni aspetto qualitativo e caratteriale del territorio.