Sandro Fay

La cantina Sandro Fay di San Giacomo di Teglio, in Valtellina, porta il nome del papà, che ha fondato l’azienda nel 1973, ma è il figlio Marco ad aver raccolto l'eredità aziendale, dando un'impronta originale e innovativa alla produzione. Questo gli ha consentito di diventare uno dei punti di riferimento nel panorama vinicolo valtellinese. Una delle prime decisioni prese è stata quella di concentrarsi sulla lavorazione dei vigneti nella sottozona Valgella, la zona più estesa tra le Docg del Valtellina Superiore, ma anche quella meno famosa rispetto alle altre, ovvero Inferno, Grumello e Sassella, questo ha permesso di concentrare lavoro ed esperienza in un territorio più circoscritto. Cantina e vigneti, dunque, in quella sottozona che prende il nome dal termine dialettale “Valgel” per indicare i piccoli torrenti che caratterizzano l'area. Ed ecco un'altra intuizione: le potenzialità della Valtellina nello sviluppo in verticale, ovvero sfruttando il variare delle condizioni quando ci si alza di quota altimetrica. Quindi terrazzamenti e vigne differenziate in altezza che vengono vendemmiate e vinificate separatamente, creando etichette diverse. Le viti, che sono soprattutto di Nebbiolo, il vitigno autoctono di questa zona che qui è chiamato Chiavennasca, crescono ad un'altitudine tra i 350 e i 900 metri sul livello del mare, su terreni ottimi per la produzione di uve di pregio. Ed è subito successo di pubblico e critica. Inoltre, Marco Fay è vice-presidente del Consorzio di Tutela Vini di Valtellina, un incarico a cui tiene molto, soprattutto per la possibilità di rappresentare i vigneron in progetti importanti, come quello della zonazione vinicola che consente di mappare i contesti ambientali dei diversi terroir presenti in una determinata area viticola e raccoglie, per i vitigni interessati dallo studio, una consistente mole di informazioni di carattere vegetale e produttivo. Ecco lo spirito che anima Fay e che viene rappresentato perfettamente dai suoi vini: innovativi, ma al contempo legati alla tradizione e al terroir che rappresentano in maniera sublime.