Cocchi Giulio

Giulio Cocchi, giovane e creativo pasticciere di Firenze, a fine Ottocento si trasferisce ad Asti. Affascinato dalla tradizione enogastronomica piemontese, scopre il Moscato e la diffusa tendenza locale ad aromatizzare i vini con erbe e spezie. Nel 1891, apre la sua attività, specializzandosi nella creazione di vini aromatizzati e spumanti. In particolare, crea ricette originali per il Barolo Chinato, l’Aperitivo Americano e diversi tipi Vermouth, ottenendo subito successo e fama. Cocchi ha un'altra idea eccezionale per l’epoca, ovvero aprire rivendite autorizzate dove degustare i suoi prodotti. In breve diventano 12 punti vendita in tutto il Piemonte. Il nome e i prodotti Cocchi diventano presto celebri in tutto il mondo, come dimostrano i documenti delle esportazioni: da New York a Londra, da Sydney all’Africa coloniale e al Venezuela. Dal 1978, la casa astigiana Giulio Cocchi fa capo alla famiglia Bava, produttori di vini in Monferrato e Langa, che hanno modernizzato le tecniche di produzione, ponendo le basi per quello che era diventato nel tempo un marchio un pò "appannato" e che così torna ad essere un marchio di culto nel mondo. Tra i risultati degli ultimi 30 anni, il recupero del Barolo Chinato dall’oblio del tempo e il rilancio del Vermouth di Torino: lo Storico Vermouth Cocchi, dal 2011, è stato infatti propulsore della rinascita internazionale della denominazione “di Torino” tra i vermouth di alta gamma. Da non dimenticare l’attenzione per il mondo degli spumanti brut di qualità da monovitigno, prodotti con il metodo Classico fin dagli anni Ottanta (il Cocchi Brut) e, più recentemente, l’impegno per la creazione e valorizzazione della DOCG Altalanga, di cui Cocchi è tuttora uno dei paladini più impegnati e fondatore del Consorzio.