Cantele

Le Cantine Cantele nascono nel 1979 per volere di Giovanni Cantele e dei suoi due figli Augusto e Domenico. Tuttavia, le radici che hanno dato vita a questa iniziativa sono da ricercarsi prima nell'attività di commerciante che Giovanni svolse negli negli anni Cinquanta, quando vendeva in territorio veneto i vini tipici del Salento poi, con il trasferimento in Puglia dei suoi due figli e il conseguente acquisto dei primi vigneti. Tuttavia, il sogno della famiglia Cantele sboccia veramente nel 2003, anno in cui viene inaugurata l'attuale azienda vitivinicola Cantele che si estende su ben 150 ettari di terreno a conduzione e su 50 ettari di terreno di proprietà: questi suoli vitati si trovano nell'area compresa tra Guagnano e Salice Salentino. Attualmente le Cantine Cantele, in totale continuità con il passato, sono gestite dai nipoti di Giovanni Cantele. Le Cantine Cantele sorgono nel cuore di Guagnano, in un territorio vocato al Negroamaro e al Primitivo. Non a caso, entrambi i vitigni sono la spina dorsale di questa realtà produttiva. Coltivate su un suolo calcareo sabbioso, le viti godono dei benefici influssi dell'aria marina. Le etichette Cantele più prestigiose nascono dalle uve di una vigna di Negramaro con più di mezzo secolo di vita. Inoltre, dalla vendemmia del 2014, le Cantine Cantele collaborano con la Facoltà barese di Agraria e con l'ISPA-CNR nell'ambito di importanti progetti di ricerca. È dello stesso anno la decisione di minimizzare al massimo sia l'impatto ambientale della coltivazione che i residui di fitosanitari nel vino. Tra i vitigni autoctoni allevati da questa azienda vitivinicola ci sono anche il Susumaniello e il Fiano del Salento, mentre tra gli internazionali il vitigno coltivato è lo Chardonnay, ormai perfettamente integrato nel territorio. Sintesi di tradizione e innovazione, le Cantine Cantele sono in grado esaltare la tipicità dei vini della tradizione enologica pugliese. Questa prestigiosa struttura inoltre ospita tra le sue mura iSensi, un laboratorio sinestetico designato alla ricerca di particolati identità sensoriali e olfattive. Il filo conduttore di questo viaggio multisensoriale sono sempre le tecniche di coltivazione della vite e il vino.