Sottimano

La storia della cantina Sottimano ha inizio nel 1968 quando, al termine degli studi di enologia, Rino inizia una propria produzione di vino; l’entusiasmo, la passione e anche un po’ di fortuna, lo portano ad acquistare il podere e alcuni vigneti nella zona dei Cottà. I primi successi entusiasmano Rino e la moglie che progressivamente riesco ad acquistare piccoli appezzamenti tra i più prestigiosi della zona di Barberasco. E gli ettari diventano 18. Un credo silenzioso che, fin da subito, porta Sottimano a lavorare in vigna nel modo più naturale possibile e con una grande selezione delle uve, in modo da avere, tramite rese basse delle uve, un’alta concentrazione che consente di produrre vini strutturati, di corpo e molto longevi. Già dall’inizio degli anni ’90 i trattamenti per difendere le vigne dalle tradizionali malattie che colpiscono la vite sono combattute con prodotti ecocompatibili e sono ridotti al minimo ed effettuati solo se necessari, senza alcun uso di diserbanti e pesticidi. Anche in cantina si usa la stessa filosofia: lieviti naturali, macerazioni lunghe, affinamento di oltre un anno “sur lie”, non vengono effettuate manipolazioni di alcun tipo, sia la fermentazione alcolica che quella malolattica avvengono in maniera del tutto naturale, senza l’utilizzo di lieviti selezionati e l’imbottigliamento avviene senza chiarifiche o filtrazioni, seguendo la tradizione langarola. Oggi l’azienda è costituita da 5 “cru” di Barbaresco: Currà, Cottà, Fausoni, Pajorè e Basarin più il Dolcetto Bric del Salto, la Barbera Pairolero e il Matè, vino rosso prodotto con uve brachetto. La produzione è di circa complessivamente 85.000 bottiglie, di cui circa 25.000 di Barbaresco. E’ già arrivata in azienda la seconda generazione, ovvero i figli Andrea, Elena e Claudia, che con la stessa passione di Rino proseguono il lavoro, con l’obiettivo univoco di unire modernità e tradizione.